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La cosa più importante per ogni persona venuta al mondo è la famiglia, la famiglia piena d’amore per la quale la sua nascita è un avvenimento. E sicuramente, l’Amore è la cosa più grande che i genitori possono (e devono) dare al proprio figlio, affinché lui possa condividerlo con tutto il mondo. La società moderna deve impegnarsi al massimo per preservarlo: Amore dall’Amore.

 

Purtroppo per l’individuo che vive nella megalopoli conservare l’Amore e condividerlo è particolarmente difficile, perché noi siamo circondati dalla menzogna, mancanza di rispetto, cattiveria, gelosia, odio. Spesso ci tocca vivere con tutta la negatività di cui un essere vivente può circondarsi. Allora cerchiamo di mantenere almeno a casa nostra, nella famiglia questo calore che è essenziale per tutti noi.

 

Per questo è molto importante l’approccio alla scelta del partner per la vita, del compagno con cui fondare la famiglia. Il mistero di sempre – come la donna sceglie il marito, il padre dei futuri figli, l’Uomo? Con il cuore o con la mente?

 

Tutta la letteratura moderna e l’esperienza delle amiche-vicine dicono: gli Uomini amano le stronze! Per diventare felice bisogna essere forte! Io posso fare tutto da sola! I media ci dicono che siamo circondate da donne di stile, coraggiose, forti, famose. Gli autori del nostro paese anche quelli internazionali ci spingono verso la spirale viziosa: se non ci riesci in questo matrimonio, non c’è problema, ce la farai in quello dopo, e poi ce ne sarà un altro ancora. Ci sono anche altri pensieri nella testa delle donne che hanno semplicemente paura di rimanere sole e si accontentano di un rapporto con la persona che non amano e ciò può portare a diversi problemi fisiologici (psicosomatica) e mentali (psichica).

 

Possiamo davvero dire che una famiglia così – fatta per provare o per non essere soli – è capace insegnare ad un bambino ad amare se stesso e il mondo che lo circonda? Certamente, dall’esterno la risposta appare chiara e ovvia: l’istinto materno di una donna moderna la costringe fare le scelte non a favore del sentimento, bensì a favore della stabilità, reddito, sicurezza. Ma la “Sicurezza” non sempre è uguale all’”Amore”.

 

Il bambino cresce, impara il mondo attraverso le emozioni dei genitori, impara ad Amare ed essere Amato, e poi, quando arriva il momento, a donare questo sentimento ai propri figli, a insegnar loro come è stato insegnato a lui.

 

Nelle grandi città l’uomo moderno, sempre in corsa, sempre preso a guadagnare, dimentica di curare la propria salute, dimentica i compleanni delle persone vicine, dimentica tutto, tranne l’obiettivo imposto al lavoro, la scadenza da rispettare, altrimenti il capo si arrabbia e sarà licenziato.

 

Nei paesi piccoli le priorità “sovietiche” sono ancora valide, adesso anche i social network ci invitano a “riparare” e a “incollare” quello che si rompe, non buttarlo.

 

Ed ecco che un membro moderno della società metropolitana “corre” con il proprio successo in apparentemente tutti gli ambiti, ricercato dal sesso opposto. Però c’è questo paradosso, lui vuole tutto e subito – essere reale con la mente e il corpo, ogni tanto qualche capriccio, ogni tanto spericolato. Ma riesce ad essere solo irresponsabile perché la paura di non riuscire a gestire le vere emozioni, proprie e degli altri, lo costringe ad essere insensibile, duro e chiuso al calore – all’Amore. Ciò porta ad un numero altissimo di matrimoni di convenienza che si sgretolano perché l’uomo teme, la donna teme, ma ciascuno spera che le vere ragioni del matrimonio non si scopriranno mai. Se in una famiglia così si salva la cosa più importante nell’interazione umana – il rispetto, allora questa famiglia può trovare il proprio posto nella società e i coniugi possono diventare genitori amorevoli e insegnare ai figli ad Amare ed essere Amati.

La società moderna sempre di più cerca di semplificarsi la vita. Il nuovo tipo di matrimonio e famiglia – “a distanza”, quando i coniugi vivono in diverse città, diversi paesi, diversi continenti, e ogni tanto si incontrano. I figli di questi matrimoni ogni tanto vivono con il papà, ogni tanto con la mamma. E sembrerebbe che tutti sono contenti in una “famiglia” così – l’uomo può lavorare tranquillamente, la donna può tranquillamente occuparsi di se stessa e forse della carriera. Ma, ricordandosi dei principi cristiani, vorremmo dire: Fermatevi! Siate sinceri con se stessi, con il mondo. A cosa può portare un “matrimonio” così? Che cosa potrà insegnare ai vostri figli una “famiglia” così? Forse il cinismo e resistenza, ma di certo non l’Amore sincero e aperto.

 

I paesi cattolici apparentemente dovrebbero avere un numero di divorzi basso, ma le statistiche dicono che in Spagna l’anno passato il 70% delle giovani famiglie si è separato. Per ridurre il problema spesso i preti si attivano nei social network per portare ai giovani i vangeli in una lingua semplice e comprensibile.

 

Perché il mondo musulmano con tanta gelosia cerca di preservare le proprie usanze? Lì si sa che il successo dell’uomo dipende completamente dall’atmosfera in famiglia. Che se la donna si sacrifica completamente ai propri figli, famiglia, matrimonio, conservando il focolare, senza sprecarsi nella carriera, altre persone, società, lei porta l’energia del benessere in famiglia. E con una tale forza l’uomo è capace di tutto.

 

Forse il futuro sta con i forti e coraggiosi, cinici e resistenti, ma noi siamo umani, non macchina. Solo noi abbiamo avuto il dono delle emozioni e sentimenti che ci rendono umani. E noi lo stiamo calpestando, cerchiamo di vivere senza l’Amore e il Bene, senza la disponibilità verso i bisognosi, senza quello che ci rende davvero umani.

 

E ci siamo quasi riusciti.

 

Io, comunque, credo che il matrimonio basato su un amore maturo, non frettoloso, porta gli stessi frutti dell’Amore.

 

Come psicologo praticante mi specializzo sui casi difficili delle relazioni tra innamorati e tra i coniugi, sia ai primi passi della loro unione sia nelle situazioni di contrasto di lunga durata. Da più di dieci anni aiuto le famiglie a risolvere le loro difficoltà e conservare la forza e il valore di quel sottile filo tra le persone vicine che spesso si indebolisce per diversi motivi.

 

Le crisi possono essere di diversi tipi e ogni coppia ne ha una diversa: legata alla specificità della vita, lavoro, affari, tradizioni di famiglia, ricordi. Non ci sono e non ci possono essere degli standard – ogni storia è unica e proprio in questo vedo il valore e l’efficacia del mio lavoro.

 

Con ogni famiglia lavoriamo insieme, insieme scomponiamo a pezzi le questioni complesse e insieme le risolviamo. Anche i dettagli più piccoli, quelli che possono spesso sfuggire all’occhio umano, danno diverse indicazioni ad un professionista – spesso mi basta una momentanea inflessione nell’intonazione per notare subito e capire successivamente in che cosa consiste il problema della coppia e come risolverlo.

 

Nella mia ampia esperienza ho incontrato spesso quelle situazioni che sembravano perse, dove i coniugi avevano fatto innumerevoli tentativi per risolvere il problema, sia problemi nascosti, sia quelli alla luce del sole, senza mai ottenere risultati. Chiunque in una situazione del genere si può arrendere e accusare il partner, o semplicemente dire “non siamo compatibili”.

 

Per me invece è importante analizzare la crisi e, dopo essermi immersa completamente nella situazione, risolvere il problema.

 

Io devo vedere ogni partner separatamente, capire il loro legame intimo e suggerire che passi intraprendere e dove poteva nascondersi l’errore. Ogni problema ci rende più esperti. Ed è molto importante informare la coppia dei compiti. Trovare la soluzione giusta. Il mio obiettivo è aiutare a raggiungere l’armonia e trovare il modo per far rincontrare le due persone che si stanno allontanando.